Cucina
e piatti tradizionali
La cucina veneta è
una cucina straordinariamente ricca e varia. E, ancora
oggi, una cucina aristocratica di cui le stupende ville venete
conservano la memoria ma anche una cucina popolare, quella
che era stata di contadini e naviganti.
Grande protagonista di questa
regione è il riso, nelle innumerevoli versioni di risotto,
che ricorda uno dei piatti importanti che il giorno di San
Marco veniva servito ai Dogi di Venezia: il risi e bisi,
un risotto delicato fatto con piselli freschi e pancetta e
cucinato nel brodo delle bucce dei piselli. La pasta, che
troviamo sotto forma di bigoli, grossi spaghetti
lavorati al torchio, costituisce un altro piatto raffinato
specialmente se cotta in brodo danatra: i bigoli
co larna si servono con una salsa ottenuta
da un soffritto di olio, burro e piede dellanimale:
è un tipico piatto vicentino.
La polenta, di un
bel giallo sole, fatta con farina di mais, è il piatto
forte delle Dolomiti ma si può mangiare in tutto il
Veneto. La si trova in mille varianti, è condita preferibilmente
con burro fuso e acciughe, ma anche con funghi trifolati o
tipiche salsicce venete chiamate luganeghe;
la versione alla griglia è anche una preparazione
molto diffusa in tutta la regione. Nelle località montane
i funghi e la selvaggina primeggiano sulle tavole di tutti
i ristoranti: la polenta con osei è una
specie di bandiera tipica regionale; sono spiedini di uccelli,
aromatizzati con salvia e conditi con un po di olio
e lardo: si accompagnano a polenta fresca o tagliata a fette
e abbrustolita. Un altro piatto tipico delle Dolomiti bellunesi
si chiama casunziei; si tratta di ravioli ripieni
di zucca o spinaci, prosciutto cotto e cannella: si mangiano
conditi da burro fuso e ricotta grattugiata; in Ampezzo variano
per il ripieno fatto con bietole, ricotta, pane grattugiato
e uova.
Sul Lago di Garda la pesca
di anguille, branzini e cozze dà vita a squisite pietanze
a base di pesce. Le sardine in saor sono
servite in un modo tipicamente veneto: con una salsa agrodolce
di cipolle fritte, zucchero, aceto, pinoli e uvetta. Si mangiano
come antipasto! Non solo il pesce fresco ma anche quello salato
è un elemento importante nei menù di tanti ristoranti
veneti. Il baccalà si presenta anche lui in
numerose varianti; quello mantecato è un
classico veneziano ma il più celebre di tutti è
quello alla vicentina: tolte le lische e tagliato
a tranci il pesce si cuoce con cipolla, aglio, prezzemolo,
olio e latte. Anche in questo caso la polenta fresca o arrosto
è unottima accompagnatrice! E non si può
non finire questa carrellata con il classico dolce di Natale,
inventato a Verona e conosciuto in tutto il mondo: il pandoro.
Soffice, leggero, preparato con ingredienti semplici e naturali,
farina lievito uova e burro, si consuma piacevolmente con
lottimo spumante della regione.
I ristoranti del Veneto servono
per la maggior parte piatti locali. Ovunque si troverà
una cucina semplice, con ingredienti tradizionali della regione.
Per i vegetariani cè uninfinità
di pietanze: dagli antipasti alle minestre, dalla tradizionale
pasta e fagioli allampia scelta di formaggi
locali; e poi le tante varianti di polenta e risotto e i succulenti
piatti a base di radicchio rosso di Treviso e asparagi
di Bassano. E per il vino da abbinare, fatevi consigliare
dal personale della sala che è certamente qualificato
a guidarvi in unottima scelta!
Appuntamenti
Sagra di SantAntonio,
a Padova (Prato della Valle), il 13 giugno: è una vivace
fiera che si svolge in occasione della festa del Santo.
Sagra dello gnocco,
a Teolo (Pd), in aprile.
La fragola doro,
a Galzignano (Pd), in maggio.
Mostra nazionale dei vini
Doc e Docg, a Vicenza, in marzo: la manifestazione prevede
anche una mostra del pane, del prosciutto, dei salumi e dei
formaggi tipici del Veneto.
Fiera dellolivo,
a Pove del Grappa (Vi), in marzo.
Mostra-mercato degli asparagi
locali, a Bassano del Grappa (Vi), in aprile.
Sagra degli asparagi locali,
a Bassano del Grappa (Vi), in maggio.
Sagra delle ciliegie,
a Marostica (Vi), in maggio.
Sagra dellolivo
e tartufo, a Nanto (Vi), in luglio.
Formaggio in piazza e
fiera del prunno, ad Asiago (Vi), in agosto.
Sagra della soppressa,
a Valli del Pasubio (Vi), in agosto.
Festa delle ciliegie,
a Castegnero (Vi), in giugno.
Festa della patata dorata
del Guà, a Pojana Maggiore (Vi), in settembre.
Festa del baccalà,
a Sandrigo (Vi), in settembre.
Festa del mais Marano,
a Marano Vicentino (Vi), in ottobre.
Mostra del radicchio,
ad Asigliano (Vi), in dicembre.
Mostra-mercato dei corgnoi
(lumache), a Crespadoro (Vi), in dicembre.
Festa del formaggio locale,
a Erbezzo (Vr), in maggio.
Festa dellolio doliva,
a Malcesine (Vr), in agosto.
Festa del riso, a
Isola della Scala (Vr), in settembre.
Festa degli asparagi,
a Cavaion (Vr), in maggio: la manifestazione prevede una degustazione
di vini locali.
Festa delle fave,
a SantAmbrogio di Valpolicella (Vr), in novembre: in
occasione della festa di SantAmbrogio cè
una distribuzione di minestra di fave, castagne e ottimo vino.
Sagra di San Pietro,
a Rovereto di Guà (Vr), a fine giugno: è una
manifestazione eno-gastronomica a base di polenta e musso
(carne dasino), nonché vini locali.
Sagra dei piselli,
a Colognola dei Colli (Vr), in maggio.
Sagra degli asparagi,
a Rivoli Veronese (Vr), in maggio: con degustazione di vini
locali.
Palio di Feltre, a
Feltre (Bl), la prima domenica di agosto: è una festa
medioevale con sfilate in costume depoca e diverse sagre.
Mostra internazionale
del gelato, a Longarone (Bl), tra la fine di novembre
e linizio di dicembre.
Sagra della soppressa,
a Lentiai (Bl), in aprile.
Sagra di San Luguan,
ad Auronzo di Cadore (Bl), in luglio.
Sagra del fagiolo,
a Lamon (Bl), in settembre.
Tra i piatti del Delta,
a Delta del Po (Ro), in settembre.
Mostra del radicchio,
a Treviso, in dicembre.
Festa del radicchio,
a Castelfranco (Tv), in dicembre.
Da visitare
Questa regione è piena
di splendide ville che risalgono al periodo di massimo
splendore della Repubblica di Venezia.
Nate come luoghi di villeggiatura
ma anche come tenute di caccia e residenze adibite al ricevimento
degli ospiti e allorganizzazione di banchetti ora sono
diventate ristoranti di grande fascino. Complice latmosfera
depoca e lottima cucina, sono il posto ideale
per chi vuole trascorrere dei piacevoli momenti. Questi ristoranti
sono gestiti da secoli dalle stesse famiglie: garanzia di
qualità e di eccellente servizio. Sono complessi architettonici
molto suggestivi, in posizione panoramica, circondati da bellissimi
parchi disseminati di alberi secolari. Si può concludere
il romantico pranzo con una visita alle superbe cantine spesso
annesse alle ville, o una passeggiata nel parco dove leleganza
dellarchitettura si mescola ai filari di vigne spettacolari.
Curiosità
Nelle ricette della cucina veneta cè
un uso frequente di spezie e uva sultanina, ingredienti
di origine orientale che rimandano agli antichi commerci marinari
della Repubblica di Venezia, al tempo del suo massimo splendore
quando era assai più grande del Veneto attuale.
Informazioni
Gli orari di apertura dei ristoranti del Veneto
sono per il pranzo 12-14.30 e per la cena 19.30-22.30. Cè
un giorno di riposo infrasettimanale, diverso per ogni ristorante.
Nei locali più economici si può pranzare o cenare
ricevendo due portate e mezzo litro di vino con circa 15 €;
i pasti di tre portate si aggirano mediamente sui 25 €
ma nei locali di lusso, come gli eleganti ristoranti di Verona
o lungo il Lago di Garda in estate, arrivano anche fino a
70 €; i pasti sono comprensivi di coperto (fino a 3 €)
e servizio. La mancia è a discrezione del cliente,
in genere il 10-15%. I ristoratori sono obbligati a rilasciare
una ricevuta fiscale. Molti ristoranti accettano le principali
carte di credito, tuttavia il modo di pagamento che si preferisce
è il denaro in contante. Nei locali storici è
necessario prenotare per essere sicuri di trovare posto e
godere così della speciale atmosfera.
Ricette
Minestra di fagioli alla
lamonese
500 grammi di fagioli secchi Borlotti del
tipo Lamon
200 grammi di cotenna di maiale
100 grammi di lardo o pancetta
2 patate medie
1 cipolla
2 gambi di sedano
3 foglie di alloro
200 grammi di tagliatelle fatte in casa (senza uova)
pepe
sale
Lasciare i fagioli in ammollo nellacqua
per circa 14 ore cambiandola almeno una volta. Scottare le
cotenne in acqua bollente e tagliarle a striscioline. In una
pentola di terracotta mettere tutti gli ingredienti con le
verdure tagliate a pezzetti, le foglie di alloro intere e
il lardo schiacciato. Coprire con abbondante acqua fredda,
salare, pepare e lasciare cuocere a fuoco molto lento per
almeno tre ore. Lavare le cotenne, passare al passaverdure
metà dei fagioli, riportare a bollore e aggiungere
le tagliatelle. A fine cottura unire le cotenne e far riposare
un po. La minestra si serve calda o tiepida con aggiunta
di pepe nero macinato!
Canederli al formaggio
400 grammi di pane raffermo
1 cipolla
burro
250 grammi di formaggio
1 manciata di grana grattugiato
1 buon cucchiaio di erba cipollina
panna
3-4 uova
latte
sale
brodo o burro sciolto
Tagliare il pane a pezzettini, farlo abbrustolire
nel burro e metterlo in uninsalatiera. Tagliare a piccoli
pezzi la cipolla, fare un soffritto nel burro e unirla al
pane. Tagliare a tocchetti il formaggio e unirlo al pane insieme
al grana, allerba cipollina e ad un poco di panna. Mescolare
con attenzione, unire le uova, continuare a mescolare e aggiungere
il latte. Ottenere un impasto morbido da trasformare in piccole
palle che andranno cotte in acqua bollente salata per circa
20 minuti. Vanno serviti in brodo o semplicemente con del
burro fuso!
Mandorlato di Cologna Veneta
750 grammi di miele floreale
1 chilo di mandorle dolci pelate
100 grammi di cedro candito a pezzetti
50 grammi di cialde bianche
1 pizzico di cannella in polvere
2 albumi duovo
Scaldare il miele a bagnomaria per mezzora
mescolando continuamente. Unire un po di albumi montati
a neve facendoli amalgamare. Riscaldare nuovamente a bagnomaria
e mescolare per unaltra mezzora. Lasciare riposare
fino a quando il composto sarà tiepido. Aggiungere
gli albumi rimasti facendoli sciogliere con delicatezza ed
unire le mandorle e la cannella. Mescolare con cura e versare
il tutto ancora tiepido in una teglia a bordi bassi rivestita
con le cialde. Quando il mandorlato si sarà raffreddato,
romperlo a pezzi e conservarlo in un contenitore chiuso al
fresco. Si usa consumarlo un po alla volta!
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