Moda e accessori
La Calabria è il regno dove è
cominciata la favola della mia vita: la sartoria di mia madre,
la boutique dAlta Moda. Il luogo dove, da piccolo, cominciai
ad apprezzare lIliade, lOdissea, lEneide,
dove ho cominciato a respirare larte della Magna Grecia,
così vicina a casa e che oggi considero la mia matrice
culturale e professionale. Ho beneficiato di quella tradizione
artigianale che in Calabria ha radici profonde e si integra
alla vita della famiglia. E questa limmagine che
ho della Calabria
.
Con queste parole Gianni Versace, il
noto stilista dAlta Moda, parla delle sue origini, mai
dimenticate e tante volte evocate in numerosi elementi delle
sue splendide collezioni. In diverse occasioni, infatti, lo
stile e i colori degli abiti da lui disegnati subiscono piacevolmente
linfluenza della sua cultura mediterranea. In verità
Versace, nato a Reggio nel dicembre del 1946, comincia a lavorare
nellatelier della madre a soli 18 anni. Ha qualche anno
in più, esattamente 26, quando parte dalla cittadina
calabrese per cercare fortuna a Milano. Le sue capacità
creative sono eccezionali e gli permettono subito di mettersi
in luce disegnando una collezione per la ditta di confezioni
Florentine Flowers. Negli anni 70 inizia a collaborare
con alcune case di moda come Callaghan (dal 72) e Genny
(dal 74). Nel 1978 nasce la prima collezione Versace
Donna, presentata alla Permanente di Milano.
Da quel momento la sua popolarità cresce
senza sosta e in pochi anni il sarto calabrese diventa una
delle stelle più brillanti del firmamento della moda.
Veste le più belle modelle del mondo, crea abiti per
Phil Collins, Bruce Springsteen, George Michael, Eric Clapton,
Elton John, Michael Jackson. Le sue boutique, presenti in
ogni angolo del mondo, sono un emblema del Made in Italy.
I suoi atelier sono adornati di stupende opere darte
di gusto rinascimentale. Dopo tanti anni di prêt-à-porter,
il 25 gennaio 1989, è inaugurato a Parigi, alla Gare
dOrsay, lAtelier Gianni Versace: un laboratorio
di idee, di cui la moda è solo un elemento della riflessione;
gli altri elementi sono il teatro, la danza, il cinema, il
fumetto. Versace è, senza dubbio, un uomo che, dellarte
ha una grande conoscenza; per lui arte e moda sono un binomio
perfetto. Ad un certo punto della sua carriera, infatti, si
apre un nuovo capitolo: lo stilista inizia a realizzare costumi
per il teatro, lopera e il balletto allacciando una
collaborazione con il coreografo Maurice Bejart.
Lesordio avviene nel 78 con la Salomè
di Richard Strauss, allestita alla Scala. Fin dalla realizzazione
di questi primi costumi è evidente lattenzione
dellautore nei confronti dello stile liberty:
lillustrazione grafica che ne deriva è fatta
di linee curve e sinuose. Ed è proprio da questa cultura
inglese di fine-Ottocento che provengono quelle figure estremamente
allungate, dai visi appiattiti, ma notevolmente stilizzate
che si realizzano nella produzione di veli fluidissimi per
i costumi teatrali. Nel 1982 Versace disegna i costumi per
La leggenda di Giuseppe, di Richard Strauss, in allestimento
ancora alla Scala: opera che lo stimola a una serie di osservazioni;
le figure rappresentate sono simili a quelle degli atleti
dipinti sui vasi greci ma non sono esclusi i miti derivanti
dal cinema e dal fumetto. Il 1983 è la volta di Lieb
und Leid, di Gustav Mahler, sempre per il Teatro alla
Scala. Nei costumi realizzati in tempi più recenti
si nota chiaramente lesasperazione di un dettaglio,
per esempio una cintura, un fiocco, un nodo o un sorprendente
restringimento di una giacca.
Versace in effetti conserva il modello grafico
dellabito proprio della cultura ottocentesca ma interviene
con una qualche rottura, con una stupefacente violazione di
tale schema. Lo stesso modo di creare è perfettamente
visibile nel Don Pasquale, di Donizetti: opera presentata,
ancora una volta, alla Scala. I disegni somigliano sempre
a dei fumetti in cui i vari elementi della figura, le braccia,
le gambe, i volti diventano linee essenziali, quasi solo accennate,
mentre un particolare degli abiti acquista unimportanza
grafica molto pronunciata, esasperata, esagerata. Cosa che
avviene puntualmente anche nel balletto Malraux ou la métamorphose
des dieux, messo in scena nell86 al Cirque Royale
di Bruxelles, o in Leda e il cigno allestita alla Scala
nell87.
Le fonti utilizzate nella realizzazione di costumi
per opere e balletti si ritrovano, in fondo, nei disegni per
gli abiti delle sue molteplici e interessanti collezioni.
Il modo di lavorare è uguale: concentrarsi su un elemento
singolo per caratterizzare tutto labito o addirittura
tutta la collezione. Ma se è vero che i principali
punti di riferimento culturale di Versace sono il liberty
e lart nouveau fra Ottocento e Novecento, non
si può escludere che i suoi abiti risentano di modelli
culturali diversi. Ad elementi antichi sono riconducibili,
per esempio, le plissettature neorinascimentali della parte
anteriore del corsetto, in un completo da sera dei primi anni
80. La cultura Jugend è confermata, invece,
dagli stupendi abiti da sera femminili in maglia metallica;
il primo abito, in questo particolare tipo di materiale, viene
presentato nella collezione primavera-estate dell83:
materiale che diventerà il simbolo della sua griffe.
La donna Versace è una donna sexy, dal
look aggressivo. Fra i suoi modelli femminili, indimenticabili
restano il pantalone a sfoglie rosso-arancio
che si rifà al costume del Dionysos (1982),
gli abiti in maglia metallica, labito da sera con la
gonna a palloncino stratificata della primavera-estate
88, quello con la gonna asimmetrica a balze della
stessa collezione. Linteresse verso labito etnico
caratterizza anche la moda di Gianni Versace: lo dimostrano
le variopinte camicie guatemalteche confezionate per la collezione
uomo della primavera-estate 89.
Il marchio Versace è usato anche nella
creazione di profumi, gioielli e diversi accessori fra cui
bellissimi occhiali. Lo stilista muore tragicamente, nel luglio
del 97, a Miami. Qui il profumo del mare gli ricordava
la Calabria che il successo e la ricchezza non gli avevano
fatto dimenticare; così come non aveva dimenticato
Chianalea, il sobborgo di Scilla, caratteristico per
le sue case di pescatori: un luogo che Versace amava molto.
Un altro famoso nome calabrese che interessa
il mondo della moda è quello di Elsa Serrano:
la stilista più apprezzata in Argentina e Sud-America.
Nata a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, nel 47,
alletà di 12 anni si trasferisce con la famiglia
a Buenos Aires dove intraprende una stupenda carriera. Appena
ventenne apre un proprio atelier di Alta Moda riscuotendo
una serie di successi senza fine che la porteranno a vestire
donne come Joan Collins, Ivana Trumps, Sonia Braga.
Nelle cittadine della Calabria si trovano bellissime
boutique di prêt-à-porter e numerose ditte di
confezioni. Ottimi negozi di abbigliamento sono disseminati
in tutta la regione: le opportunità spaziano dai capi
pratici usati al lavoro o nel tempo libero ad abiti particolari,
per le grandi occasioni.
Anche se la regione non presenta un alto tenore
di vita la moda in Calabria è importante, in parte
perché è ancora un simbolo di status. E, ciò
è maggiormente evidente nei momenti speciali legati
al rito del matrimonio, alle varie festività religiose
e civili, alla domenica: occasioni in cui nelle pittoresche
piazze della regione si usa fare sfoggio di abiti eleganti
e alla moda.
Appuntamenti
Per tutti gli eventi riguardanti le sfilate
di moda in Calabria, o le attività degli stilisti calabresi,
consultare le pagine culturali dei quotidiani del posto o
rivolgersi ai Servizi Culturali degli enti locali. A questo
proposito, una interessante mostra sulla moda nel passato
si svolge a Crotone, dalla fine di luglio a tutto agosto:
Le stanze della memoria.
Per conoscere il giorno di mercato settimanale di abbigliamento
informarsi presso il Comune.
Da visitare
Museo dellArtigianato Tessile, della
Seta, del Costume e della Moda Calabrese, a Reggio Calabria
in via Re Ruggero 9.
Tel 0965336155. Aperto lun-sab 9-13, 15-20.
Curiosità
Il simbolo dellimpero commerciale di Gianni
Versace è la medusa, uniconografia che, anche
in questo caso, viene dalla Magna Grecia. Medusa, nella
mitologia classica, era una delle Gorgoni: una donna mostruosa
con capelli di serpenti che aveva il potere di pietrificare
chiunque la guardasse.
Informazioni
A Buenos Aires presso la Casa di Moda di Elsa
Serrano, la stilista calabrese famosa in tutto il Sud-America,
è attivo un Centro Internazionale di Creazione e Disegno
di Moda. E una scuola riconosciuta che, dopo tre anni
di studio, rilascia il titolo di Tecnico Superiore in Creazione
e Disegno di Moda.
In più, lIstituto offre corsi quadrimestrali
di formazione professionale indirizzati a chi lavora nel settore
dellorganizzazione di sfilate di moda, della produzione
di moda e attività simili.
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