Cucina e piatti tradizionali
La cucina calabrese nasce dallincontro
di popoli diversi che qui si sono succeduti nel corso di una
lunga storia. Dalla Magna Grecia allimpero romano, dalla
dominazione araba a quella normanna, nonché spagnola
e francese, i piatti di questa regione si sono innestati e
poi modificati nei secoli per arrivare fino ad oggi con unampia
scelta di pietanze ancora fortemente legate alla storia e
alle tradizioni.
La cucina della Calabria è fondamentalmente
mediterranea quindi protagonisti della tavola sono le insalate,
i minestroni di ortaggi e legumi, le zuppe di verdure. I prodotti
dellorto sono così importanti che si consumano
non solo freschi ma anche sottolio (la giardiniera),
sotto sale (uno strato di pomodori verdi, uno di peperoni
rotondi e uno di melanzane conditi da aglio, sale e finocchio
selvatico: il tutto conservato in un recipiente di terracotta
coperto da una pietra di giusto taglio), sottaceto,
e a scapece (con olio, aceto e aromi).
Melanzane e peperoni meritano veramente una
menzione speciale, se non altro per il rituale da osservare
al momento della raccolta: quando si conservano devono essere
da luna cioè raccolti quando la
luna è buona altrimenti diventeranno molli e
saranno immangiabili. La raccolta e la conservazione avvengono
nella bella stagione: le conserve dovranno durare tutto linverno
secondo la consuetudine contadina di pensare lestate,
quando la natura è più generosa, per i mesi
invernali quando forse non ci sarà molto da mangiare.
Le conserve riguardano anche il peperoncino, la cipolla
rossa di Tropea, diverse salse piccanti e, nella zona
di Diamante, le cicoriette selvatiche sottolio e la
sardella (una conserva di pesce minuto pepato e rosseggiante
di peperoncino). In tutta la regione il mese di agosto è
quello della salsa: la conserva annuale di pomodori
pelati e passato di pomodoro, anche questa fatta secondo regole
meticolose.
Altri elementi forti della cucina calabrese
sono i derivati del latte e gli insaccati di carne di maiale.
Lallevamento di bovini, ovini e caprini permette una
produzione notevole di ottimi formaggi come il caciocavallo
silano e della Piana di Sibari, la giuncata (formaggio
fresco tradizionale, tipico della Sila), il pecorino crotonese,
il butirro (piccolo caciocavallo che racchiude un cuore
di burro), l abbespata (ricotta salata
e affumicata tipica della Sila e del Crotonese). Lallevamento
del maiale porta sulla tavola salumi di ottima qualità,
quasi sempre piccanti: salsicce, capocolli, soppressate, pancette
e la mitica nduja (originale quella di
Spilinga fatta con carne di maiale e peperoncino). Si noti
che il colore rosso dei salumi calabresi, molte volte appesi
alla pertica ma anche conservati nellolio doliva,
non è dovuto soltanto al peperoncino ma soprattutto
a una salsa di peperoni rossi con la quale si insaccano le
carni!
I prodotti di salumeria ricordano il rito delluccisione
del maiale che avviene ancora a livello familiare e affonda
le radici in una cultura profondamente contadina. La carne
di maiale, le salsicce, le cotiche, i ciccioli, uniti a diverse
verdure ed erbe dei campi danno luogo alla minestra
maritata, un piatto gustoso e completo. Tipico della
zona di Catanzaro è il morseddhu, uno
spezzatino a base di carne vaccina e interiora dellanimale
cucinato in umido con pomodoro, peperoncino piccante
e vino rosso: è buonissimo servito nella pitta,
un pane molto morbido a forma di ciambella. Due altri piatti
della zona sono la tiana (agnello o capretto
al forno con patate, cotti in un tegame di creta) e le stigghiole
(tenere budella di capretto o agnello); tra i piatti cosentini:
lagane (tagliatelle con ceci), mazzacorde
(soffritto di interiora di agnello) e patate mbacchiuse
(attaccaticce) con cipolla e peperoni.
Unaltra protagonista della tavola calabrese
è la pastasciutta tanto decantata da famosi viaggiatori
stranieri nei secoli scorsi: tagghiarini, fusiddi,
maccarruni, cavateddi, scialateddi, e
fileja sono solo alcune tipologie di pasta fatta in
casa; è condita tradizionalmente con un ragù
di carne e pomodoro. Ancora oggi, gran parte della pasta corta,
è preparata abilmente con ferri sottili utilizzati
per lavorare la lana.
La Sila, lAspromonte e la zona delle Serre
offrono molti piatti a base dei prodotti spontanei del bosco
come i funghi: a Camigliatello piatti importanti sono la zuppa
di porcini, lagnello alla brace e la trota
di lago al forno. Ad Altomonte resistono i piatti della
tradizione albanese, per le comunità ancora presenti
nella zona: maccheroni al sugo piccante e cosciotto
al ginepro sono due esempi di questa cucina tradizionale.
La cucina di pesce si realizza in squisiti piatti di spada
e tonno. Il pesce spada viene pescato da maggio ad agosto
nella zona tra Palmi e Scilla; il piatto classico dei paesi
dello Stretto è in salmoriglio: tagliato
a tranci, arrostito e condito con una salsa a base di olio,
limone, prezzemolo e origano. La pesca del tonno riguarda
la zona tra Pizzo e Tropea. Famoso è lo stocco
ammollato di Mammola: lo stoccafisso è un merluzzo
essiccato allaria che si pesca nei mari del Nord; nel
700 arrivava dalla Norvegia a Pizzo e da qui veniva
distribuito in tutta la Calabria, ma a Mammola ha riscontrato
un particolare successo: è, infatti, utilizzato in
numerosi piatti. Anche a Cittanova è molto rinomato
perché messo sapientemente in ammollo nelle acque delle
sorgenti dello Zomaro, un famoso altopiano dellarea
aspromontana. Nella regione cè, in generale,
anche una buona pesca di pesce azzurro: alici, sarde, sgombri
si accompagnano a numerosi piatti. Il fritto di surici
è molto apprezzato per la carne tenera e bianca.
In Calabria si trovano numerosi dolci artigianali
fra cui il cumpittu (torrone di origine araba),
le chjinulille, i cuddhureddi,
e la pitta nchiusa (a base di uva passa,
mandorle e noci); questultima, a San Giovanni in Fiore
si chiama pitta mpigliata ed è
la torta che nel Settecento doveva essere preparata dalla
sposa per il banchetto di nozze. Le passulate
(croccantini) sono tipici di Ardore. La Calabria è
famosa anche per il torrone artigianale: celebri sono quelli
di Bagnara e Taurianova, e quelli di Serra San Bruno e Soriano,
noto questultimo anche per i suoi mostaccioli
(dolci a base di farina, zucchero, miele, cannella e vino
cotto, di consistenza dura e a forma di animali, santi e figure
della mitologia, qualche volta decorati con carta stagnola
colorata). I fichi secchi che un tempo hanno costituito gran
parte del sostentamento contadino sono oggi consumati come
dolce, farciti di noci e talvolta ricoperti di cioccolato
(le crucette). Altri dolci tipici sono i panicelli
(acini duva infornati in foglie di cedro). Esiste poi
una notevole quantità di dolci preparati in occasione
del Natale (la pignolata, le crispelle,
le zeppole, le susumelle) o della
Pasqua (i taralli, le cuzzupe).
Appuntamenti
Festival della cucina calabrese, a Crotone,
in settembre.
Sagra dAutunno, a Petilia Policastro (Kr), in
ottobre: è dedicata alla castagna, base, un tempo,
delleconomia locale.
Fiera delle essenze e degli oli, a Reggio Calabria,
in marzo.
Sagra del pesce spada, a Scilla (Rc), in agosto.
Sagra dello stocco, a Mammola (Rc), il 9 agosto:
si prevede la degustazione di un piatto tradizionale a base
di questo pesce.
La sguta, a Siderno (Rc), in marzo o aprile.
Sagra del pesce spada, a Bagnara Calabra (Rc), la prima
domenica di luglio: in piazza è offerto il pesce spada
cucinato alla bagnarese.
Festa di San Giuseppe, a Mammola (Rc), il 19 marzo:
cè unofferta di pasta e ceci, dopo la processione
del Santo.
Fiera di San Giuseppe, a Cosenza, dal 16 al 19 marzo.
Sagra del ncinettu, ad Altilia (Cs), in
aprile.
Sagra della castagna, a San Donato di Ninea (Cs), la
prima decade di novembre, per 3 gg.
Lagani e ciciari, a Castrovillari (Cs), il 18
marzo.
Festa delle Primizie, a Roseto Capo Spulico (Cs), a
fine-giugno: è la rievocazione di una festa medioevale
durante la quale la gente del popolo faceva unofferta
di primizie ai notabili del luogo.
Piatto Piccante Calabria, a Diamante (Cs), tra luglio
e agosto: è un concorso gastronomico a livello regionale.
Peperoncino-Festival, a Diamante (Cs), il primo fine-settimana
di settembre.
Sagra del prosciutto, ad Aieta (Cs), in agosto.
Sagra del maiale con mercatino dei prodotti tipici,
a Nocara (Cs), il 10 agosto.
Sagra delle nocciole, a Laino Borgo (Cs), in settembre.
Fiera di San Giovanni, a San Giovanni in Fiore (Cs),
lultima settimana di agosto: è unantica
fiera che prevede interessanti manifestazioni gastronomiche,
del folclore e prodotti dellartigianato.
Sagra della castagna, a Bianchi (Cs), in novembre.
Sagra della salsiccia e delle polpette, ad Acri (Cs),
in febbraio.
Fiera di SantAntonio Abate, Diamante (Cs), il
17 gennaio. Fra i prodotti alimentari diverse specialità
della zona fra cui il capocollo, la mustica (bianchetti
con peperoncino, sottolio) e il liquore al cedro.
Sagra del fungo, a Camigliatello (Cs), in ottobre:
con degustazione di funghi della zona.
Sagra delle castagne, ad Acri (Cs), in ottobre.
Fiera della Santissima Annunziata, ad Aiello Calabro
(Cs), a fine marzo: molte le specialità alimentari
della zona a base del pregiato peperoncino.
Sagra del culluriellu, a Camigliatello (Cs),
in dicembre.
Festa del fungo, a Mendicino (Cs), in ottobre.
Convegno Nazionale sul Peperoncino, a Diamante (Cs),
il 7 e 8 dicembre: si consegna il premio Qualità
e Tradizione alle aziende agro-alimentari della Calabria.
Sagra della castagna, a Cellara (Cs), in ottobre.
Fiera di San Giuseppe, ad Altomonte (Cs), il 19 marzo.
Giornata del Contadino, a Limbadi (Vv), in luglio o
agosto.
Sagra Mediterranea, a San Calogero (Vv), il 26 luglio.
Sagra dei prodotti tipici, a Zambrone (Vv), il 12 agosto.
Sagra di pipi e patati, a Vazzano (Vv),
il 18 agosto.
Spaghettata con ceci, a Spadola (Vv), il 3 agosto:
si svolge in occasione della festa di San Nicola.
Sagra della zeppola, a Vallelonga (Vv), il 19 agosto.
Sagra da pitta china, a San Costantino Calabro
(Vv), il 2 agosto.
Zippulata, a Parghelia (Vv), il 19 agosto.
Sagra della patata, a Pernocari (Vv), il 13 agosto.
Sagra della capra, a Mongiana (Vv), l8 agosto.
Sagra dellEstate, a Rombiolo (Vv), il 2 agosto.
Sagra del Contadino, a Nicotera (Vv), il 7 agosto.
Sagra della trippa, a Mileto (Vv), il 9 settembre.
Sagra du vijuazzu, ad Acquaro (Vv), l1
agosto.
Sagra della capra, ad Ariola fraz. di Gerocarne (Vv),
il 7 agosto.
Sagra del formaggio, in local. Monte Poro nei pressi
di Joppolo (Vv), il 12 agosto.
Sagra della patata, a Polia (Vv), in local. Tre Croci,
il 24 settembre.
Sagra dei favacciola, a Filadelfia (Vv), il
7 agosto.
Fileja e ciciari, a Pannaconi di Cessaniti (Vv),
il 5 agosto.
Sagra Paesana, a Zungri (Vv), l11 agosto.
Sagra del pesce azzurro e della cipolla rossa di Tropea,
a Tropea (Vv), il 3 luglio: è una bella festa popolare
in cui si mangia un fritto di pesce azzurro con diversi contorni
di cipolla rossa locale accompagnati da un buon bicchiere
di vino sfuso della zona, nella stupenda atmosfera di piazza
Ercole.
Sagra del pesce azzurro, a Parghelia (Vv), il 3 agosto.
Sagra dei tagghjarini, a Caroniti di Limbadi
(Vv), il 7 agosto.
Sagra del dolce tipico, a San Cono di Cessaniti (Vv),
in luglio.
Sagra della nduja (salume morbido molto
piccante), a Spilinga (Vv), l8 agosto.
Sagra du pruppu, a Joppolo (Vv), il 4 agosto.
Sagra dei fileja, a Briatico (Vv), il 13 agosto.
Sagra del maiale, a Presinaci di Rombiolo (Vv), il
13 settembre.
Sagra della sujaca, a Caria di Drapia (Vv),
l8 agosto.
Sagra della salsiccia, degli strangugghj (gnocchi)
e dei monacej (zeppole salate ripiene), a Pizzo
(Vv), in agosto.
Sagra dei fileja, a Filandari (Vv), il 9 agosto.
Sagra del pollo, a Paravati (Vv), in agosto.
Sagra del pane, a Stefanaconi (Vv), il 9 agosto.
Sagra della cipolla rossa di Tropea, a Ricadi (Vv),
il 13 agosto.
Sagra delle salsicce, a Motta Filocastro di Limbadi
(Vv), il 10 agosto.
Fiera di San Vito, a Catanzaro Marina, in giugno: si
espongono prodotti tipici e dellartigianato.
Fiera di San Pietro, a Lamezia Terme (Cz), il 29 giugno:
è unantica fiera degli animali e dei prodotti
contadini.
Fiera della Santissima Annunziata, a San Vito sullo
Ionio (Cz), il 24 e 25 marzo; tra i prodotti alimentari della
zona: i pregiatissimi latticini.
Fiera di Pasqua, a Squillace (Cz), a Pasqua.
A ciciarata, a Maida (Cz), il 2 aprile:
è una festa popolare di lunga tradizione per rievocare
lantica offerta di pasta e ceci, da parte dei monaci,
a San Francesco di Paola in visita al convento omonimo. Dopo
la messa e la benedizione della pasta questo piatto viene
offerto a tutta la gente che lo consuma nei prati circostanti:
si cucinano circa 15 caldaie di pasta e ceci secondo unantica
ricetta che nessuno ha mai svelato.
Da visitare
Da non perdere sono i vivaci mercati alimentari
presenti in tutta la regione con frequenza settimanale per
latmosfera chiassosa, lampia scelta dei prodotti
locali e labitudine di mercanteggiare cioè
tirare sul prezzo.
Curiosità
La cipollata è un piatto
molto diffuso in Calabria, si prepara nella stagione delle
cipolle fresche con uova sbattute in un soffritto di erba
cipollina. La tradizione risale al tempo della grande proprietà
quando i mezzadri dovevano consegnare al nobile i bulbi, le
cipolle vere e proprie, e potevano trattenere le erbe che
erano da buttare. I contadini hanno saputo utilizzare ugualmente
questi resti creando un piatto saporito e genuino
consumato tuttoggi nelle famiglie di qualsiasi ceto
sociale.
Informazioni
I ristoranti calabresi conservano integri i
sapori e gli ingredienti della cucina tradizionale. Latmosfera
è sempre accogliente e piacevole e i prezzi non sono
mai alti. Chi non dà troppa importanza ai tempi del
servizio e alleleganza dellambiente può
scegliere lalternativa della trattoria, locale rustico
dalla cucina casalinga; qui si possono gustare ottimi vini
al bicchiere provenienti dalla cantina familiare e magari
fare un po di conversazione con il proprietario del
locale.
E poi ci sono le strutture agrituristiche, le
osterie, le baite dalla robusta cucina di montagna e dallambiente
ospitale e amichevole.
Ricette
Minestra maritata
1 chilogrammo di cicoria
300 grammi di fave secche
100 grammi di guanciale
finocchio selvatico, cipolla
peperoncino rosso piccante
mezzo litro di brodo di carne
piccoli pezzi di pane fritto
olio extravergine, sale
Mettere le fave in ammollo per una notte. Cucinarle,
passarle al passaverdura e metterle in un tegame con la cipolla
tritata, un po dolio, il guanciale e del brodo.
Cuocere le verdure e, dopo averle scolate, aggiungerle alle
fave insieme a dellaltro brodo. Lasciare sul fuoco per
alcuni minuti, infine unire il peperoncino e il pane.
Tagliatelle alla reggina
400 grammi di tagliatelle casarecce
150 grammi di peperoni arrostiti tagliati a filetti
150 grammi di pomodori
150 grammi di zucchine
pecorino grattugiato
cipolla, aglio, origano
olio, sale, pepe
In un tegame fare un soffritto di aglio e cipolla.
Versare i peperoni, le zucchine e i pomodori tagliati a pezzetti.
Portare a termine la cottura con sale e pepe. Condire la pasta
con questo sugo insieme a una manciata di origano e pecorino.
Tiella alla silana
500 grammi di carne di maiale
400 grammi di patate
400 grammi di funghi
70 grammi di sugna
aglio, prezzemolo, rosmarino
peperoncino piccante, sale
In un tegame di terracotta (la tiella)
soffriggere laglio con la sugna e unirvi la carne tagliata
a pezzi, facendola cuocere per circa 15 minuti. Aggiungere
i funghi spezzettati e le patate affettate, il prezzemolo,
il rosmarino, il peperoncino e il sale. Far cuocere a fuoco
lento coprendo il tegame e allungando, di tanto in tanto,
con dellacqua tiepida.
Taralli di Soriano
Mezzo chilo di pasta di pane
2 cucchiai di strutto
2 uova, 100 grammi di miele
olio extravergine
Lavorare la pasta insieme alle uova, al miele
e allo strutto. Fare dei bastoncini da dividere in piccoli
pezzi. Dargli la forma di piccole ciambelle e calarli in una
pentola dacqua bollente, uno alla volta, lasciandoli
per qualche secondo. Mettere le ciambelline in una teglia
da forno unta dolio e cuocerle a fuoco moderato finché
non saranno dorate.
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