Vacanze culturali
“Quando fu il giorno della Calabria Dio
si trovò in pugno quindicimila chilometri quadrati
di argilla verde con riflessi viola. Pensò che con
quella creta si potesse modellare un paese di due milioni
d’abitanti al massimo. Era teso in un maschio vigore
creativo il Signore, e promise a se stesso di fare un capolavoro.
Si mise all’opera, e la Calabria uscì dalle sue
mani più bella della California e delle Hawaii, più
bella della Costa Azzurra e degli arcipelaghi giapponesi”.
Lo scrittore di Palmi, Leonida Repaci avrebbe
esagerato nella sua descrizione se la punta dello stivale
italiano, stretta tra due mari, pur essendo ispida e selvaggia,
non offrisse davvero spettacoli inimmaginabili: dalle verdeggianti
e ombrose montagne, ai mari di colore verde smeraldo, alle
vaste distese di uliveti e vigneti dalla storia antichissima;
con un clima mite che un poeta, Franco Costabile, definisce
“caldo come il latte”. Seguendo l’itinerario
percorso dai popoli preistorici per arrivare in questa regione,
come si capisce dai tanti insediamenti in caverna sparsi tra
Praia a Mare, Tortora, Scalea, Cirella, S. Nicola Arcella,
Papasidero, si entra in Calabria accolti dalla stupenda Riviera
dei Cedri, così chiamata perché qui si coltivano
i deliziosi frutti verdi. Provenendo dall’Autostrada
si imbocca la S.S.18: Praia a Mare, dalle mille insenature,
posta davanti alla mitica Isola di Dino, dove secondo la leggenda
sarebbe approdato Ulisse, è la prima tappa. Sopra il
paese c’è un costone pieno di grotte; il santuario
della Madonna della Grotta, raggiungibile percorrendo
una scalinata, si trova in una di queste: da qui parte la
processione di Ferragosto.
Più avanti si trovano Scalea,
disposta a scalinata su un promontorio; Cirella, adagiata
su un lembo di costa di straordinaria bellezza; e Belvedere
Marittimo che ci accoglie col suo Castello normanno
munito di muraglione e i suoi vicoli caratteristici: vi si
producono ceramiche artistiche e cedro. Guardia Piemontese
si trova un solo chilometro all’interno della S.S.18.
E’ un antico borgo cinto da mura fondato da profughi
piemontesi di fede valdese, sotto il regno di Federico II
di Svevia: la lingua occitana e i variopinti costumi femminili
risalgono a quel periodo. Piazza della Strage e Porta
del Sangue ricordano lo sterminio avvenuto nel 1561 quando
gli abitanti furono sgozzati per aver tentato un moto di riforma
religiosa. Via S. Andrea porta al quartiere Manque
dove stradine e vicoli ciechi, piccole case di pietra, archetti
e sottopassaggi si mescolano in un ordito di grande fascino;
sono da notare le porte di legno con lo spioncino che un tempo
si apriva dall’esterno: era imposto dall’Inquisizione
per controllare che dentro la casa non si svolgessero incontri
religiosi.
Dopo Paola, nota per il santuario e la
basilica di San Francesco, seguono le bellissime spiagge
di Fiumefreddo Bruzio, Longobardi e Belmonte
Calabro. Con Amantea si tocca l’ultimo paese
della provincia di Cosenza.
Ma, anche la costa ionica cosentina e l’interno
sono molto interessanti. Civita, per esempio, è
uno dei posti più belli della Calabria interna. Fondata
da profughi albanesi, mantiene il rito bizantino con il suo
ricco simbolismo e la grande solennità delle funzioni.
Qui si resterà affascinati dall’atmosfera e dalle
tante cose da vedere: il campanile, con il suo centenario
orologio meccanico, le fontane dell’Ottocento,
i ponti, le chiese, la vecchia filanda,
i mulini ad acqua, i mosaici del Vima con le
loro tessere scintillanti di colori, l’Aquila
(una stupenda scultura in pietra chiara), i murales
e, più di tutto, gli originalissimi comignoli.
Per chi ama camminare, diversi sono i sentieri percorribili
mentre le gole del Raganello, uno dei canyon
più spettacolari d’Italia, offrono la possibilità
di un’escursione temeraria. Di grande interesse sono
certamente la Piana di Sibari, con la sua immensa area
archeologica; Roseto Capo Spulico con il suo Castello
medioevale dalle torri merlate; Cassano Ionio, con
il Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide.
Tra i centri di lingua e cultura albanese c’è
San Demetrio Corone, con la stupenda chiesa basiliana
di S. Adriano: magnifico è il pavimento a mosaico
con figure animali. Rossano conserva importanti testimonianze
bizantine: indispensabili una visita alla Cattedrale
per la Madonna Acheropita, alla chiesa di S. Marco Evangelista
(X-XI sec.)
e naturalmente al Museo Diocesano d’Arte Sacra
per il Codex Rossanensis, un evangelario greco del
VI secolo.
Cosenza continua, con l’Università della
Calabria, le nobili tradizioni culturali dell’Accademia
Cosentina fondata nel ‘500 dal Parrasio, noto filologo,
e resa più illustre dal filosofo Bernardino Telesio.
Di gran fascino una passeggiata nella città vecchia:
la vita artistica ha il suo centro nel Teatro Rendano.
Catanzaro è il capoluogo della
regione. Il 29 novembre 2002 viene inaugurato, con le musiche
di Giuseppe Verdi e l’orchestra dell’Arena di Verona,
il Politeama: un teatro con una storia che risale al
1830, quando si chiamava Real Francesco. Villa Margherita
vanta la ricca Biblioteca Comunale e il Museo Provinciale.
Trattorie e osterie, invece, tengono viva la cucina tipica:
orgoglio locale è il famoso morseddhu, un soffritto
di trippa e frattaglie cucinate con vino rosso, pomodoro,
peperoncino piccante ed erbe: tipico piatto da osteria. Nei
pressi di Catanzaro Lido c’è Roccelletta di
Borgia con il Parco Archeologico di Scolacium,
che custodisce interessanti testimonianze del periodo greco.
Squillace si presenta come una cittadina medioevale;
fu la patria di Cassiodoro, grande umanista, fondatore del
Vivariense: il monastero nel quale la regola imponeva
lo studio delle lettere e la trascrizione dei codici. Da Tiriolo
si può ammirare sia lo Ionio che il Tirreno: il posto
deve la sua fama alla tessitura di caratteristici e pregiati
scialli: i vancali. Uno dei centri economici più
importanti della regione è Lamezia Terme con
il ricco Museo Diocesano d’Arte Sacra: la Piana
di Lamezia produce ottimi vini che è possibile
assaggiare o comprare sul posto. E non si dimentichi di visitare
Taverna, patria di Mattia Preti, grande pittore del
Seicento italiano, che conserva diverse splendide tele sparse
tra la chiesa di San Domenico, il Museo Civico
e la chiesa arcipretale di Santa Barbara.
La Calabria, oltre al mare, possiede un paesaggio
collinare e montano davvero unico. Le due province di Catanzaro
e Cosenza, e in parte quella di Crotone, offrono gli stupendi
scenari della Sila, ricca di fiumi, laghi e foreste:
insieme all’Aspromonte, costituisce il Parco Nazionale
della Calabria. Fra i centri turistici importanti: Camigliatello
e Lorica. Molto interessante risulterà una visita
a San Giovanni in Fiore, per la presenza del Centro
Internazionale di Studi Gioachimiti (legato alla figura
di Gioacchino da Fiore), per la tessitura artigianale dei
tappeti e i bellissimi abiti tradizionali. L’economia
della zona è quella tipica dell’agricoltura di
montagna e dell’allevamento: l’agriturismo costituisce
una valida alternativa alla vacanza tradizionale.
Crotone, potente e florido centro della
Magna Grecia, dove ebbe sede la scuola del filosofo e matematico
Pitagora, custodisce nel Duomo il quadro della Madonna
Nera la cui riproduzione il mese di maggio viene condotta
in processione, su di un carro trainato da buoi, fino a Capo
Colonna: qui si erge la solitaria rovina del tempio dorico
di Hera Lacinia; al Museo Archeologico Nazionale sono
conservati anche reperti preistorici. A Isola Capo Rizzuto,
in località Le Castella, il Castello aragonese
posto su un isolotto si presenta in tutto il suo splendore:
con la sua imponenza sembra difendere, come un impavido sovrano,
tutto l’abitato. Su di un colle, a circa 300 metri s.l.m.
sorge Casabona; andando verso il centro abitato si
può vedere uno spettacolo davvero singolare: un gran
numero di caverne scavate nella roccia che un tempo erano
state rifugio degli uomini.
Melissa, Cirò e Cirò
Marina portano nella terra di vini antichissimi. Siamo
in presenza di vitigni della Magna Grecia indirizzati a una
produzione tecnologicamente avanzata, nel rispetto di tempi
e metodi della tradizione: ciò che permette a questi
vini di essere conosciuti anche all’estero e di acquisire
la Denominazione d’Origine Controllata. Si tratta di
tremila ettari di superficie coltivata concentrati prevalentemente
in questi tre comuni, dove alcune case vinicole risalgono
all’Ottocento. A Melissa si produce anche una certa quantità
di pepe e peperoncino che, essiccato e ridotto in polvere,
viene usato per condire a sardeddra ‘mpipata.
Al bivio dell’Angitola si trova
una magnifica oasi faunistica protetta dal WWF: siamo nella
provincia di Vibo Valentia. Da qui si può percorrere
l’itinerario montano che conduce a Serra San Bruno,
un posto ricco di storia e di spiritualità, sorta in
funzione del monastero fondato nel Medioevo da Brunone di
Colonia tra i boschi concessi da Ruggero il Normanno. Qui
è molto florido l’artigianato del ferro e del
legno. A Mongiana, tra querce, abeti e sorgenti d’acqua,
si possono visitare la maestosa Villa Vittoria e un
interessante esempio di archeologia industriale: le rovine
di una ferriera reale risalente alla dominazione borbonica.
A Soriano Calabro, si va per acquistare gli artigianali
oggetti in vimini, giunchi e terracotta e per assaggiare i
tipici mostaccioli, dolci durissimi a base di farina
e miele d’api. Chi è interessato alla storia,
dispone della Biblioteca Calabrese con 25000 volumi
relativi a questa regione.
La parte più antica di Vibo Valentia
è raggruppata ai piedi del Castello che ora ospita
il Museo Civico Archeologico. La sua storia è
conservata, inoltre, nel duomo di San Leoluca e nel
Museo Diocesano d’Arte Sacra. Nei pressi di Vibo
c’è la pianura del Monte Poro che offre
lunghe distese pianeggianti, attraversate da strade rettilinee,
le quali permettono di godere di un fantastico panorama di
terreni riccamente coltivati. Simbolo gastronomico della provincia
di Vibo è la ‘nduja: salume piccante e
morbido prodotto a Spilinga e nei paesi del Poro.
L’itinerario costiero inizia da Pizzo,
vivace borgo marinaro, famoso per il vino Zibibbo,
la pesca del tonno e la produzione di squisiti gelati.
La parte antica del paese è fatta di stradine, piccole
scale in pietra, archetti e sottopassaggi che lasciano intravedere
l’azzurro del mare; su una roccia nuda sorge il Castello
Murat, dove il 13 ottobre 1815 fu fucilato il cognato
di Napoleone, giunto dalla Corsica nel tentativo di riconquistare
il Regno di Napoli. Prima di lasciare Pizzo è necessario
fermarsi in piazza della Repubblica per gustare un’ottimo
tartufo. Dopo Parghelia, caratterizzata dal maestoso
scoglio della Pizzuta, s’incontra Tropea
con la sua pittoresca piazza Ercole, i numerosi larghi,
l’intrico di vichi, la luminosa Cattedrale
normanna, le belle chiese fra cui la rinascimentale Michelizia
e, su un piccolo promontorio di tufo, la chiesa di S. Maria
dell’Isola. Tropea sorge su una rupe col mare azzurrissimo
ai piedi: è bello esplorarla nelle viuzze del centro
storico alla scoperta di antichi portali. Proprio nella parte
antica si trova la Piccola Università Italiana,
Centro di Lingua e Cultura Italiana, dove durante tutto
l’anno è possibile seguire ottimi corsi d’italiano
e partecipare a interessanti attività culturali.
Dopo Tropea ci sono le stupende spiagge di Capo
Vaticano. Uno dei più importanti scrittori contemporanei,
Giuseppe Berto, scelse proprio questa parte della Calabria
per trascorrervi lunghi anni; si tratta di un paesaggio omerico
(“Guardando l’aspra scogliera dall’alto, si
può … avere l’impressione che Ulisse sia
passato là sotto, appena passato intendo dire …”)
dal quale lo sguardo può spaziare fino alle Eolie.
Superata Joppolo siamo ormai in vista della Costa Viola:
Nicotera, situata a ridosso del Poro, ha un orizzonte
che abbraccia la Sicilia, lo Stretto di Messina, il massiccio
dell’Aspromonte e la verde pianura di Gioia Tauro. Si
sviluppa attraverso stradine tortuose, sottopassaggi e scale
conservando ben 11 mulini ad acqua: da vedere Porta Palmentieri
e il caratteristico quartiere della Giudecca; nella
chiesa di S. Giuseppe, ex-ospedale, si conservano ancora
gli sgocciolaloi: caratteristici scanni mortuari. Dalle colline,
Nicotera scivola dolcemente verso il mare.
Reggio Calabria nacque nella seconda
metà dell’VIII
sec. a.C. in un punto di passaggio strategico per le rotte
verso il Mediterraneo. Il suo magnifico lungomare,
dove si alzano palme e possenti fusti di magnolie, fu definito
da D’Annunzio “il più bel chilometro d’Italia”.
Da qui lo spettacolo dello Stretto di Messina, specialmente
la sera quando è scintillante di luci, è stupendo
e si ha l’impressione di poter toccare con mano quel
lembo di Sicilia. Reggio è ricca di palazzi classicheggianti
e tardo-liberty ma la sua storia importante è racchiusa
nei tesori del Museo Nazionale dove ci sono due stupendi
Bronzi del V secolo a.C. ritrovati nel mare di Riace nel 1972.
Il Duomo, con la sua luminosa facciata, risale al ‘900,
secondo una rivisitazione dello stile romanico. La Costa
Viola, dalle acque con suggestive trasparenze violacee,
abbraccia il territorio che va da Scilla fino a Rosarno, includendo
la Piana di Gioia Tauro, meglio conosciuta come la
Piana degli Ulivi per i giganteschi ulivi secolari che la
caratterizzano.
Il centro più noto è senz’altro
Scilla: tanto decantata da Omero, sporge dalla roccia
a strapiombo sul mare dominata dalla mitica rocca sulla quale
è il Castello dei Ruffo. La bella insenatura
di Marina Grande e il caratteristico quartiere della
Chianalea sono pieni di colore, di odori e atmosfera.
La Chianalea ha la spiaggia affollata di barche fra
le quali quelle per la pesca del pesce spada che, come a Palmi
e a Bagnara, si svolge in modo spettacolare: la vedetta, dalla
cima dell’albero, individua il cetaceo in arrivo, la
cui carne pregiata sarà preparata e portata a tavola
secondo la tradizione marinara.
La Riviera dei Gelsomini comprende l’intera
fascia ionica da Capo Spartivento a Monasterace: il suo nome
è dovuto alla presenza di vaste aree caratterizzate,
soprattutto in passato, dalla coltivazione di queste piante
dai fiori profumatissimi. Fra i centri importanti: Locri,
antica colonia greca, con il suo prestigioso Antiquarium,
e Gerace dove spicca un’affascinante Cattedrale.
La bizantina Stilo è una delle mete più
belle e interessanti della Calabria.
E non si può restare indifferenti al
fascino dell’Aspromonte, una montagna dai tanti
contrasti dove il verde dei boschi e il giallo della ginestra
si alternano ai fertili pianori, alle radure assolate e all’acqua
impetuosa delle fiumare: la sua cucina è fatta di cibi
genuini e di sapori forti ed è completata da vini generosi.
La località turistica più importante dell’area
aspromontana è Gambarie (1300 metri s.l.m.)
di cui le numerose strutture ricettive, come piste da sci
e impianti di risalita, l’ospitalità e i buoni
piatti, insieme al clima temperato dalla vicinanza al mare,
sono garanzia di un magnifico soggiorno. Per chi desidera
fare escursioni, il comprensorio di Gambarie offre 70 chilometri
di itinerari, individuati da segnavia colorati, che toccano
alcuni degli angoli più interessanti della montagna.
Le cascate della fiumara Amendolea e il laghetto
Rumia, attrezzato per la pesca della trota, sono mete
di brevi e rilassanti passeggiate.
E, qui finisce il viaggio in Calabria con la
certezza che ciò che si è detto è solo
una parte delle sorprese che questa regione nasconde e che
è pronta ad offrire a chiunque la voglia conoscere.
Appuntamenti
Krotoniadi, a Crotone, da maggio
a settembre: è il Festival della Magna Grecia, con
appuntamenti artistici, culturali e sportivi.
Concorso “Isabella Perrone”, a Crotone, dal
19 al 31 marzo: è un concorso internazionale dedicato
alla musica da camera corale e strumentale, alla danza e alla
coreografia.
Madonna di Capo Colonna, a Crotone, la terza domenica
di maggio: è una processione notturna.
Sagra della sardeddra ‘mpipata, a Crucoli
(Kr), i primi di agosto.
Sagra della castagna, a Savelli (Kr), i primi di novembre.
Per 3-4 gg sono distribuiti gratuitamente 40-50 tomoli di
castagne. La sagra è allietata da altre manifestazioni
culturali, artistiche o sportive: in contemporanea si svolge
la fagiolata.
Agosto Savellese, a Savelli (Kr), in agosto: per tutto
il mese diversi appuntamenti musicali, fra cui quello con
il liscio, salutano il rientro degli emigrati.
Sagra del cinghiale, a Savelli (Kr), nel periodo natalizio.
‘A Strina, a Savelli (Kr), a fine anno:
circa 300 persone vanno di casa in casa, per augurare un buon
anno nuovo, ricevendo in cambio pietanze e vino.
Festa del Ritorno, a Carfizzi (Kr), tra la fine di
luglio e i primi di agosto: una settimana di musica popolare,
sport e convegni culturali per gli emigrati che ritornano.
Fiera di Mulerà, a Roccabernarda (Kr), il primo
di settembre. E’ una fiera degli animali: secondo un
antico cerimoniale, conclusa la trattativa, si brinda col
vino e ci si scambia una stretta di mano.
Festa della Madonna della Consolazione, a Reggio Calabria,
in settembre: l’immagine della Madonna è accompagnata
da una lunga processione lungo le vie della città.
Fiera delle essenze e degli oli, a Reggio
Calabria, in marzo.
Paleariza, a Bova (Rc), in agosto: diverse serate di
musica grecanica.
Premio “Mia Martini”, a Bagnara Calabra (Rc),
tra la fine di settembre e i primi di ottobre.
Festa della Madonna di Polsi, a San Luca (Rc), il 2
settembre. E’ un importante pellegrinaggio di migliaia
di fedeli al santuario della Madonna della Montagna.
Sagra dello stocco, a Mammola (Rc), il 9 agosto.
Sagra del pesce spada, a Bagnara (Rc), la prima domenica
di luglio.
Estate in Città, a Cosenza, da giugno a settembre:
musica, cinema, teatro e incontri culturali.
Musica in Natura, sul lago Ampollino (in Sila), in
luglio o agosto per 3-4 gg: appuntamenti musicali all’interno
di percorsi naturalistici.
Sila in Festa, a Lorica (Cs), sul lago Arvo, i primi
di agosto: alcuni gg di musica meticcia.
Sagra del fungo, a Camigliatello (Cs), in ottobre.
Carnevale del Pollino, a Castrovillari (Cs), in febbraio:
è uno fra i più conosciuti della regione.
Piatto Piccante Calabria, a Diamante (Cs), tra luglio
e agosto: è un concorso gastronomico regionale.
Le Vallje, a Frascineto (Cs), il martedì
di Pasqua: è una mostra del costume albanese tra balli
e canti.
Fiera Florense, a San Giovanni in Fiore (Cs), l’ultima
settimana di agosto: si espongono prodotti dell’artigianato
locale.
Festa del vino, a Donnici (Cs), in ottobre.
Fiera di San Lorenzo, a Catanzaro, i primi di agosto:
riguarda anche l’artigianato locale.
‘A Naca, a Catanzaro, il Venerdì
santo: è la rappresentazione in costume della Passione
di Cristo.
Processione dei Vattienti, a Nocera Terinese
(Cz), il Sabato santo: si svolge il rito della flagellazione
delle carni attraverso un cuscinetto di sughero ricoperto
da punte di vetro.
L’Affruntata, a Vibo Valentia, a Pasqua:
è la rappresentazione dell’incontro tra la Madonna
e il Cristo Risorto.
Sagra della ‘nduja, a Spilinga (Vv), l’8
agosto.
Da visitare
Teatro “Politeama”, a Catanzaro
in via Jannoni. Tel 0961501818.
Museo Provinciale, a Catanzaro a Villa
Margherita.
Tel 0961741764. Aperto per visite su richiesta.
Museo delle Carrozze, a Siano di Catanzaro (Cz) in
contrada Monte Musofalo. Tel 0961469546. Aperto lun-ven 8.30-12,
16-18, previa telefonata; sab e dom su richiesta.
Chiesa di San Domenico, a Taverna (Cz) in piazza del
Popolo. Aperto mar-dom 9-12.30, 15.30-18.30.
Parco Archeologico, a Roccelletta di Borgia (Cz) in
via Skylletion. Tel 0961391356. Aperto lun-dom 8-20.
Teatro “Rendano”, a Cosenza in piazza XV
Marzo.
Tel 0984813331.
Museo Civico Archeologico, a Cosenza in piazza XV marzo.
Tel 0984813324. Aperto lun-ven 9-13, lun e gio anche 15.30-
18-30.
Biblioteca Nazionale, a Cosenza in piazza Parrasio
16.
Tel 098472510. Aperto lun-ven 8.30-19, sab 8.30-13.15.
Università della Calabria, ad Arcavacata di
Rende (Cs) in via Pietro Bucci. Tel 0984493882/493891.
Museo Diocesano d’Arte Sacra, a Cassano allo Ionio
(Cs) in piazza Sant’Eusebio da Cassano. Tel 098171048.
Aperto inverno: mar-sab 9-12, 16-18; estate: mar-sab 9-12,
17-19; anche visite su richiesta.
Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide, a Sibari
fraz. di Cassano Ionio (Cs) in local. Casabianca. Tel 098179391.
Aperto tutti i gg 9-19.30 escl. primo e terzo lun del mese.
Raccoglie notevoli reperti dell’antica Sybaris.
Museo della Ginestra “Eugenio Celestino”,
a Longobucco (Cs) in via Monaci 14. Tel 098371048. Aperto
lun-dom 10-12, 16-18. Il museo documenta l’intero ciclo
di lavorazione della ginestra.
Castello Nazario, a Roseto Capo Spulico (Cs) in via
Lungomare. Tel 0981913479. Aperto mar-dom 9.30-15.
Museo Diocesano d’Arte Sacra, a Rossano (Cs) in
piazza Duomo 25. Tel 0983525263. Aperto inverno: mar-sab 9.30-12.30,
16-19; dom e festività 10-12, 16.30-18.30; estate:
lun-dom 9-13, 16.30-20.30. Da vedere: il Codex Purpureus
Rossanensis, un evangelario greco.
Università degli Studi “Mediterranea”,
a Reggio Calabria in via Zecca 4. Tel 096524612.
Museo Nazionale, a Reggio Calabria in piazza De Nava
26.
Tel 0965812255/0965812256. Aperto lun-sab 9-19.30 escl. primo
e terzo lun del mese. Fra i tesori del museo: i Bronzi
di Riace.
Museo di San Paolo, a Reggio Calabria in via Reggio
Campi.
Tel 0965892426. Aperto mer, sab e dom 9.30-12; altri giorni
su richiesta.
Casa della Cultura “Leonida Repaci”, a Palmi
(Rc) in via
F. Battaglia. Tel 0966262250. Aperto lun-ven 8.30-13.30, lun
e gio anche 15-18.
Parco Museo Laboratorio “Santa Barbara”,
a Mammola (Rc) in località Santa Barbara. Tel 0964414220.
Aperto nov-mar: lun-dom 9-13; apr-ott: lun-dom 10-18; 15 lug-15
set: lun-dom 10-21. Intorno ai resti di un antico complesso
monastico è nato un interessante progetto sull’arte
contemporanea.
Antiquarium, a Locri (Rc) in contrada Marasà.
Tel 0964390023. Aperto lun-dom 9-19 escl. primo e terzo lun
del mese.
La Cattolica, a 2 km da Stilo (Rc) in via Cattolica.
Tel 0964776006. Aperto lun-dom 8-20.
Cattedrale, a Gerace (Rc). Tel 0964356323. Aperto mar-dom
9.30-13, 15-18.
Museo Archeologico Statale “Vito Capialbi”,
a Vibo Valentia presso il Castello. Tel 096343350. Aperto
lun-dom 9-19.30.
Museo Statale, a Mileto (Vv) in via Episcopio. Tel
0963337015. Aperto mar-dom 9-13, 15-19.
Museo del Mare, a Pizzo (Vv) in piazza della Repubblica.
Tel 0963534903. Aperto per visite su richiesta. E’ presente
una grande quantità di conchiglie e fossili della flora
e fauna marina.
Museo della Civiltà Contadina e Artigiana della
Calabria, a Monterosso Calabro (Vv) in via G. Marconi
82/84. Tel 0963326053. Aperto tutti i gg escl. lun pom: estate
10-12, 17-19; inverno 10-12.
Piccola Università Italiana, Centro di Lingua e
Cultura Italiana, a Tropea (Vv) in largo Antonio Pandullo
5. Tel 0963603284. Aperto lun-ven 9-13, 16-20.
Museo Archeologico Nazionale, a Crotone in via Risorgimento
120. Tel 096223082. Aperto lun-dom 9-19.30 escl. primo e terzo
lun del mese. Stupendo il Tesoro di Hera, proveniente
dal santuario di Hera Lacinia a Capo Colonna.
Santuario della Madonna Greca, a Isola Capo Rizzuto
(Kr) in località Capo Rizzuto. Tel 0962791307. Aperto
lun-dom 9-19.
Curiosità
A Serra San Bruno, nella ”amena solitudine
delle selve circostanti il cenobio, l’abbondanza dei
libri, i limpidi fonti, l’atmosfera devota del luogo,
e gli agi e le ricchezze delle cose e la benignità
del cielo” della Certosa, sognò di andare a vivere
Giovanni Boccaccio, iniziatore della novella italiana, essendo
stato invitato dal suo amico Niccolò da Montefalcone
che ne era divenuto abate.
Informazioni
L’area grecanica della provincia di Reggio
Calabria ha come località-simbolo Pentedattilo:
un antico borgo greco-romano che si presenta come un grappolo
di case abbarbicate alla roccia a forma di mano ciclopica.
Il viaggiatore straniero Edward Lear così ne parla:
“La visione è così magica che compensa
di ogni fatica sopportata per raggiungerla: selvagge e aride
guglie di pietra lanciate nell’aria, nettamente delineate
in forma di una gigantesca mano contro il cielo; e nei crepacci
e negli antri di questa spaventosa selvaggia piramide sono
incuneate le case del villaggio, la più strana delle
dimore dell’umanità, mentre l’oscurità
e il terrore gravano su tutto l’abisso circostante”.
Ma il vero e proprio cuore dell’area grecanica è
Bova, collocata in modo stupendo in un paesaggio ampio
e pittoresco. Roghudi, uno dei borghi più isolati
della Calabria, sulla vallata del fiume Amendolea, è
caratterizzata da un ordito di piccole case e viuzze che sembrano
fuori dal tempo.
Questi sono luoghi incantati che appaiono staccati
da tutto il resto e anche da quel mare, non lontano, al quale
in realtà sono legati da oltre duemila anni di storia.
Un itinerario del genere, naturalmente, è
fuori dai normali circuiti turistici ma non, per questo, è
meno interessante: ci sarà il gusto di godersi una
realtà irripetibile in una dimensione e in un silenzio
da fiaba e l’opportunità di ammirare uno straordinario
esempio di adattamento dell’uomo a una natura difficile
da addomesticare.
La Calabria è sempre stata raccontata nei diari di
viaggio di tanti scrittori, come Stendhal o Alexandre Dumas.
Vecchia Calabria è il titolo di un’opera
pubblicata per la prima volta nel 1905. L’autore, Norman
Douglas, era un appassionato di viaggi, di natura e di
storia. Descrive una Calabria lontana nel tempo ma che rivive,
ancora oggi, nei culti popolari e nelle tradizioni delle antiche
colonie greche. Douglas ha veramente amato il nostro Sud,
descrivendone il paesaggio “… così luminoso,
così deciso a rifiutare ogni accessorio …”.
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